Il percorso inizia dalla località Ver (m. 650) di Lumezzane S.Apollonio; uscendo dalla città, all'ultimo tornante (notare a destra un piccolo spiazzo verde) sulla Strada Provinciale per la Valsabbia si trova il palo segnaletico d’inizio percorso; nei pressi c'è il parcheggio.


Con stradina asfaltata, in 10 minuti si giunge a Cocca Matteo (m. 710); seguendo la freccia segnaletica una larga mulattiera sale costeggiando alcune casette.


Quando il sentiero si restringe, oltre la rete di recinzione, è interessante notare i resti di una calchera circolare, pozzo aperto dove in tempi passati si cuoceva la roccia calcarea per ottenere calcina; ora però appare in parte riempita e abbandonata.


Il sentiero si porta in quota sopra le frazioni di Renzo e Fontana, con bella vista sulla costa dell'Aventino e su buona parte della Valgobbia.

 

E’ un tratto della storica "Bia Antiga" (Via Antica) che un tempo percorreva a mezza costa entrambi i lati della nostra valle.
Il panorama si fa sempre più ampio; una passerella di ferro permette di superare un avallamento franoso e ci si porta in località Storto con alcune cascine intorno ad una pozza di cemento (m. 930).
Il sentiero si spiana per poco e, contornando la parte superiore della Valle di Renzo, passa poco sotto la base delle caratteristiche pareti rocciose "Le scale"; poi riprende a salire in direzione del dosso sul quale sorge la Cascina Marelli.

Sentiero 368, da Cocca Matteo a Malga ArtecleSentiero 368, da Cocca Matteo a Malga Artecle.

Pochi metri sopra la Cascina il sentiero devia in piano addentrandosi in una zona cespugliosa; la traccia è comunque evidente, prosegue in falsopiano passando pochi metri sotto la cascina Bologna (Cole) nei cui pressi, a fine aprile, si rinnova una fioritura di narcisi.


In breve si raggiunge una strada sterrata che attraversa un bosco di faggi e in pochi minuti si raggiunge il prato con Malga Artecle.


Anche qui spiccano alcuni colossali faggi e imponenti frassini maggiori che affondano le robuste radici nella pozza che nel periodo estivo è l'abbeveratoio degli animali della malga.
In primavera è notevole la fioritura di crochi, denti di cane, ranuncoli e tarassachi che copre uniformemente il prato e la conca alle spalle della cascina.

 

Si inizia ora la discesa sempre seguendo la segnaletica bianca rossa; si supera una pozza raggiungendo subito la stazione a monte di una teleferica, si continua sino a incontrare il palo segnaletico del Bivio Alto (m. 1160) dove si incrocia il Sentiero 363 che a destra sale alla Corna del Sonclino. Si prosegue ora in discesa raggiungendo la deviazione per il "Prato della Tesa"; seguendo il segnavia si arriva all'omonima cascina collocata in una conca erbosa.


La malga è ora raggiungibile anche con la nuova strada sterrata proveniente da S.Bernardo; si aggira il prato e, dopo un tratto di bosco in debole pendenza, si raggiunge il sentiero che ora scende più deciso fino al Bivio Basso (m. 850) proprio sopra l'Osservatorio Astronomico "Serafino Zani", in vista della località S.Bernardo.