Testimonianza e radici dello sviluppo di Lumezzane
L'acquedotto romano, di cui si conservano e sono visibili vari tratti, sia a Lumezzane che a Sarezzo, Villa Carcina, Concesio, Bovezzo e Brescia, è uno straordinario esempio dell'abilità ingegneristica idraulica dell'epoca romana.
Durante il mese di Agosto 2015 è stato ritrovato, nel corso degli scavi per la realizzazione del collettore della Valtrompia, un tratto dell'acquedotto romano che da Lumezzane portava l'"acqua salsa" lungo la Valle Trompia per dissetare sia i valligiani che gli abitanti di Brescia. Ritrovato casualmente sotto la sede stradale di via Antonini, a circa tre metri di profondità, lungo un paio di metri di circa 10 tonnellate, è stato prelevato e posto in un'area verde a lato del Municipio di Sarezzo.
Il sovraintendente all'archeologia della regione Lombardia, Filippo Maria Gambari così dichiara: "Tra le più importanti opere pubbliche realizzate in età augustea nell'ambito del riassetto urbano di Brescia, si colloca l'acquedotto romano che attraversava la Valtrompia e che, con un percorso sotterraneo di 20 km, arrivava in città garantendo l'approvvigionamento idrico. Un'opera sovradimensionata rispetto alle esigenze, per dimostrare l'importanza dello stato e i benefici della pace"
11/06/2013 Lumezzane frazione di Renzo località "Boio" Coordinate 45.65899 N 10.25934 E
PRIMA SORGENTE. L'acqua sorgiva sgorga copiosa dalla roccia della sovrastante montagna.
11/06/2013 Lumezzane frazione di Renzo località "Boio" Coordinate 45.65899 N 10.25934 E
salendo per la stradina chiusa, 30 metri prima del numero civico 45 di Via Corsica (a destra sul fondo della fotografia).
11/06/2013 Lumezzane frazione di Renzo località "Boio" Coordinate 45.65870 N 10.26019 E
SECONDA SORGENTE distante circa 20 mt (verso Ovest) dalla prima sorgente.
I resti dell'acquedotto romano, che portava l'acqua a Brescia, testimoniano la ricchezza idrica della Valle Gobbia e permettono di ricostruire e documentare una delle tappe storiche che hanno contribuito all'evoluzione ed allo sviluppo della Città di Lumezzane nel corso dei secoli.
Tra le prove più evidenti della presenza romana sul territorio bresciano sono le tracce dell’antico acquedotto romano, realizzato all’epoca dell’imperatore Ottaviano Augusto (I secolo d.C.) L’acquedotto romano attraversava la Valle Trompia, convogliando le cristalline acque della Valle Gobbia o Valle di Lumezzane sino alla città di Brescia e fu utilizzato interamente per tutta la lunghezza del percorso originario sino al V secolo d.C.
Oggigiorno parti ben conservate dell’acquedotto romano sono presenti a Concesio, Bovezzo, Mompiano, Costalunga e Brescia città.
L'AREA ARCHEOLOGICA DELL'ACQUEDOTTO ROMANO A CONCESIO-COSTORIO in Val Trompia (Brescia) - The ancient ruins of the roman aqueduct from Lumezzane to Brescia. Total lenght: 25 Kilometers.
L'acqua a Brescia arrivava anche tramite l'acquedotto della Val
Gobbia (che prende il nome dall'omonimo torrente ed è
la valle in cui è adagiata la città di Lumezzane)
o di Tiberio che, partendo dall’attuale città di Lumezzane incanalava
l’abbondante acqua della zona per 25 kilometri lungo
la Valtrompia.
Questo acquedotto si prolungava alla sinistra del fiume Mella fino ad
Artignago, in seguito proseguiva per la località Conicchio, Valle di
Mompiano e Costalunga, costeggiando poi il Ronco fino ad arrivare sul
colle Cidneo nei pressi della porticula Sancti Eusebii (nei pressi dell’attuale
chiesa del convento di San Pietro in Castello).
Da lì si dipartivano
i condotti che scendevano a Brescia ad alimentare le varie fontane e
le terme romane.