È il percorso più noto e frequentato sui nostri monti.
I pali segnaletici sono stati posizionati dal Gruppo Escursionisti Lumezzane (ora C.A.I.), ma in questi anni numerosi interventi sono stati effettuati anche da privati cittadini e volontari frequentatori della zona.


La strada asfaltata che sale dalla frazione Faidana raggiunge la località Cocca (m. 830) dove è possibile parcheggiare.


La mulattiera si stacca a sinistra, costeggia la caratteristica pozza d'acqua e subito incontra la Santella S.Carlo, legata al ricordo di S.Carlo Borromeo che qui avrebbe sostato nella visita alla Diocesi di Brescia nel marzo 1580.


Dopo pochi minuti si incontra la Cappelletta di S.Apollonio (Hantèl dela caha), con la sua limpida e freschissima sorgente oggi trasformata in fontana.

 

La fantasia popolare ha ricamato qui delle leggende.
Braccato dai persecutori al tempo di Adriano, il Santo Vescovo di Brescia, che si era rifugiato a Lumezzane, presa la via dei monti, avrebbe qui sostato, assieme a numerosi neofiti fra i quali Faustino e Giovita.


Nell'incertezza del futuro e, cedendo alle insistenze dei catecumeni, tra i quali i futuri protettori di Brescia, egli si sarebbe deciso a battezzarli, ma non trovando acqua, avrebbe fatto scaturire quella limpidissima fonte che ancora oggi zampilla.


La cappella di S.Apollonio, protetta da un tetto sporgente a portico, è ora racchiusa in una inferriata.
Di questa fonte si dice non si sia mai asciugata, anche nei tempi dì più grave siccità e sfruttamento; i mandriani ricordano un'estate nella quale, essendosi prosciugate le pozze e le cisterne, cavarono da questa fontanella tanta acqua quanta ne bastò per dissetare le loro mandrie.

Il sentiero alla Santella piega a destra e, a un dosso successivo, a sinistra; inizia ora una serie di gradini fino al prato del bellissimo Santuario di. Conche.

 

Sembra d'essere di fronte a un convento dell'Umbria; antico monastero dedicato alla Madonna ed eretto dall'eremita S.Costanzo che lo fece consacrare tra il 1110 e 1116 dal Vescovo Arimanno.

Nella navata minore vi è un altare con la statua di S.Costanzo, collocata nei 1959; in fondo alla navata il pittore Trainini ha ripetuto lo stesso soggetto sulla pala dell'altare maggiore; anche il vicino ex convento rende vivamente suggestivo questo complesso.


Salendo alla Croce posta sopra il vicino dosso si può apprezzare anche dall’alto la splendida armoniosa architettura del complesso di Conche e vedere quasi interamente Lumezzane, la lunga cresta del Ladino e numerose vette delle Prealpi; in giornate limpide è facile distinguere anche il Monte Rosa.

 

Poco sopra il Santuario è stato collocato da alcuni gruppi alpini della zona il Monumento all’Alpino a ricordo della battaglia di Nikolajevka.
Dal Santuario di Conche è possibile in circa 45 minuti, seguendo il Sentiero bianco-azzurro 3 V raggiungere il solitario eremo di S.Giorgio, posto su uno sperone roccioso strapiombante sulla Valle dì Caino.

Oltre l'eremo di S.Giorgio, sempre seguendo il 3V, si può proseguire e scendere al Passo del Cavallo, oppure ritornare alla Cascina Cocca con un percorso che è in fase di progettazione.
Tracce di sentiero sono già presenti, ma non segnalate; il nuovo itinerario prevede la discesa della Valle di S.Giorgio, per poi proseguire su strada sterrata sino alla Croce di Calone; in seguito si devia a destra per proseguire su sentiero sino ad incrociare una mulattiera che conduce ai prati di Fraine.
Da qui in pochi minuti e su ampia strada sterrata si arriva alla Cascina Cocca.